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Tra il dicembre del 1949 e il gennaio del 1951, migliaia di contadini e braccianti salentini occuparono il comprensorio dell’Arneo, un grosso bubbone sull’incrocio delle tre province che formano il Salento: Lecce, Brindisi e Taranto. Con il loro gesto simbolico chiedevano la "redenzione" di quelle terre abbandonate, per poterle coltivare e sottrarre così se stessi e le proprie famiglie a un destino segnato dalla disoccupazione e dalla povertà. Alle proteste del movimento dei lavoratori lo Stato, sposando completamente gli interessi della grande proprietà terriera, rispose con la repressione violenta e gli arresti indiscriminati, che colpirono centinaia di persone. Per sgombrare i contadini venne mobilitato l’esercito e utilizzato addirittura un aereoplano. Questo libro ricostruisce quella vicenda straordinaria, intrecciando la viva voce dei protagonisti con documenti d’archivio inediti e le cronache pubblicate sulla stampa locale e nazionale. Ne emerge un racconto avvincente di una stagione fondamentale per l’emancipazione delle plebi meridionali e per l’affermazione dei diritti civili e sociali nel nostro Paese.